La Storia

1928 - 1937

Viene introdotta una nuova legge elettorale, che prevede  una lista unica di candidati, su cui l’elettorato è chiamato a pronunciarsi. Esautorato il Parlamento, il Gran Consiglio del fascismo diventa un organo dello Stato.
Si avvia la bonifica integrale, programma di risanamento delle zone paludose, in particolare dell’Agro pontino. Il regime si rinsalda con la dura repressione delle opposizioni tramite polizia e Tribunale speciale da un lato, e con il crescente consenso popolare, ottenuto grazie all’adozione di provvedimenti assistenziali e a una massiccia propaganda, dall’altro. 
La crisi economica del 1929 ebbe forti ripercussioni anche in Italia. Dilaga la disoccupazione, si riduce la produzione, mentre la crisi favorisce la concentrazione delle imprese.
L'11 febbraio del 1929 vengono sottoscritti da Mussolini e dal cardinale Gasparri i Patti Lateranensi , che sanciscono la riconciliazione tra lo Stato e la Chiesa, risolvendo definitivamente la cosiddetta questione romana.

In risposta alla crisi economica, il regime avvia un vasto piano di opere pubbliche: sono incrementate le bonifiche, le costruzioni ferroviarie e stradali, le opere di risistemazione urbanistica. Nel 1931 è fondato l’Istituto Mobiliare Italiano (IMI) per il rilancio delle imprese provate dalla crisi; l’IMI diventa uno dei principali canali d’intervento dello Stato nell’economia.
La tendenza totalitaria del regime si scontra con la Chiesa, che rivendica il suo ruolo tradizionale nell’assistenza sociale, nell’organizzazione dei lavoratori e nell’educazione. Bersaglio dei fascisti è l’Azione Cattolica, che continua a esercitare il suo ruolo di formazione religiosa e sociale al di fuori dell’ideologia del regime.
L’opera di fascistizzazione della società prosegue con l’obbligo di giurare fedeltà al fascismo imposto ai professori universitari; inoltre entra in vigore il codice Rocco, il nuovo codice penale, che pone l’accento sulla difesa di istituzioni quali lo Stato, la famiglia, la stirpe, l’economia pubblica, a scapito dei diritti dell’individuo, e reintroduce la pena di morte.
Con la cattura e l’impiccagione di Omar al-Muctar, capo dei ribelli libici, il generale Rodolfo Graziani conclude la spietata opera di repressione della resistenza araba all’occupazione italiana della Libia.
Fra i gruppi antifascisti, si rafforza la posizione di Giustizia e Libertà, il gruppo animato da Carlo Rosselli ed Emilio Lussu, che rappresenta le forze di opposizione al fascismo di area non comunista.

Il crescente impegno di Mussolini in campo internazionale, dove riscuote spesso interesse e ammirazione, si concretizza nella firma del Patto delle Quattro Potenze (7 giugno 1933) tra Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia per il mantenimento della pace in Europa. Il fallito putsch nazista a Vienna nel luglio 1934 fa peggiorare le relazioni italo-tedesche. Mussolini intima a Hitler di rispettare l’indipendenza dell’Austria e invia due divisioni al Brennero. Alla conferenza di Stresa dell’aprile 1935, Francia, Gran Bretagna e Italia, riaffermando lo spirito di pace del Trattato di Locarno, costituiscono un fronte comune contro la Germania nazista.
Il 23 gennaio 1933 è costituito l’IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), ente attraverso cui si realizza l’intervento statale nell’economia. Nel febbraio 1934 vengono istituite 22 Corporazioni, ciascuna delle quali inquadra datori di lavoro e lavoratori di un settore produttivo, in ossequio al principio corporativo della collaborazione fra le classi.
Il secondo plebiscito del marzo 1934 ottiene uno scontato risultato positivo della lista unica governativa; tuttavia, è un momento in cui il regime gode effettivamente di largo consenso.
L’antifascismo attraversa un momento di sbandamento: la Concentrazione antifascista si scioglie, a causa degli insanabili contrasti fra i socialisti e Giustizia e Libertà .

Il 3 ottobre 1935 viene invasa l’Etiopia. La superiorità di forze e di mezzi permette all’Italia di avere in breve tempo ragione dell’Etiopia: il 6 maggio 1936 le truppe italiane entrano in Addis Abeba. Il 9 maggio Mussolini proclama la fondazione dell’Impero, e Vittorio Emanuele III è designato imperatore d’Etiopia. La Gran Bretagna, che si oppone all’espansionismo italiano, propone alla Società delle Nazioni le sanzioni economiche contro l’Italia. In risposta alle sanzioni, Mussolini decide una strategia di economia autarchica; le sanzioni, comunque, non provocano seri danni, poiché la Germania e gli Stati Uniti continuano a commerciare con l’Italia, ma inducono Mussolini ad avvicinarsi a Hitler. 

Nel luglio 1936 i due dittatori intervengono nella guerra civile spagnola, offrendo il loro aiuto al generale Franco. Reparti italiani e tedeschi e materiale bellico sono inviati in Spagna. Di particolare rilievo l’invio di reparti di aviazione, il cui ruolo sarà determinante. Moltissimi sono anche i volontari antifascisti italiani, che combattono in Spagna nelle celebri Brigate internazionali, a sostegno dei repubblicani.
Nel giugno del 1937 i fratelli Carlo e Nello Rosselli sono assassinati in Francia da sicari fascisti.
È istituito il Ministero della cultura popolare, il MINCULPOP, che sarà un potente mezzo di controllo e direzione dei mezzi di comunicazione di massa. Viene istituita la Gioventù Italiana del Littorio (GIL), in cui confluiscono tutte le precedenti organizzazioni giovanili del regime.
Nel novembre 1937 l’Italia aderisce al Patto anti-Comintern, già sottoscritto da Germania e Giappone.