La Storia della Scuola

1949- 1955

Negli anni tra il 1944 e il 1945 non esiste sul territorio italiano un’unica autorità per il sistema scolastico:

    

al Nord c’è  la Repubblica Sociale Italiana, con il suo ministro dell’Educazione Nazionale e le varie Repubbliche  Partigiane, che governano la scuola nei loro territori;

 

al Centro Sud c’è il Regno d’Italia del Sud, con il suo ministro dell’istruzione ma anche con la Commissione Alleata di  Controllo del col. Washburne.

Negli anni immediatamente successivi alla fine della guerra sono da segnalare alcuni importanti provvedimenti normativi:

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 1945 D.L.Luog. 714 abolizione del   testo unico di stato per le scuole   elementari. 

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1945 D.L.Luog. 549 Emanazione dei  Nuovi programmi per la scuola elementare   ad opera della Sottocommissione alleata guidata da C. Washburne, esponente di rilievo dell’attivismo pedagogico, noto per l’azione di rinnovamento didattico condotta negli Stati Uniti. (Ministero Ruiz,  poi Barbareschi).

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1947 D.L.C.P.S. 457 ripristina i Patronati  scolastici   D.L.C.P.S. 1599 istituzione della scuola popolare che riunisce in sé  le scuole serali, festive ed estive per adulti per meglio combattere l'analfabetismo (Ministero  Gonella)

La storia della scuola  di base nel secondo dopoguerra, tuttavia, è idealmente segnata  dall’art 34  della Costituzione Repubblicana che sancisce la gratuità e l’obbligatorietà dell’istruzione fino al 14o  anno di età.