Paolo Serio |
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Da quando cademmo tutti e due, io sotto e lei sopra di me, fui io a cadere vicino al giornalaio qua fuori, da allora ha voluto camminare con le grucce e non se l’è volute leva’ più. Quando scendiamo, chella scende con le grucce scende. Però però, per girare la casa senza grucce. Quella, se deve andare in cucina, mo si alza ma senza grucce, in casa si alza senza grucce. Noi scendiamo solo la domenica quando 'o tempo è buono per andare a messa che sta a pochi metri. Noi andiamo a messa e poi ci ritiriamo e andiamo a casa degli amici. Io, 'a mattina, scendiamo io vado a fare la spesa poi stiamo a casa; lei dice: "Fa questo...", la cucina per mia figlia e p'e' nipoti, io stongh’io vicino 'a cucina, lei dice che debbo fare, piglio i pentolini, metti l’olio, metti l’aglio, peperoncino... Lei mi dice cosa debbo fare e io lo faccio. E quando lei [la figlia] torna trova tutto preparato. Io grosso modo mi regolo l’orario che lei arriva, trova 'o piatto pronto, non so se rendo l’idea, sono diventato un casalingo. Io prima andavo al dopolavoro, mi trattenevo per una partitina ma, cara signora, pure la sera diventa... e non avete più quell’aria di una volta per muovervi, non so se rendo l’idea, perché s’accavallano tante di quelle cose, s'accavallano. Perché poi, parliamoci francamente, quello sembra che uno è attivo come una volta, però, col passare degli anni, vuje sentite, accusate pure voi; in grazia di Dio io sto accusando pure io un dolore in questo ginocchio che delle volte sent ca 'e vvene d’a gamba sinistra che col passare degli anni è... Io, per esempio, non ci vedevo tanto bene, mi sono dovuto operare tutt’e due gli occhi 'a cataratta a sinistra e 'a cataratta a destra. E me ne accorsi quando andai a passare la visita per la patente che 'o medico mi disse: "Io non ve la posso fare se non vi operate" e io mi sono operato a tutt'e due gli occhi. [interviene la madre] Ma poi, oltretutto, sapete che cosa è successo? Mio figlio teneva la macchina. Il papà gliela aveva comprata che poi quando si è sposato, giustamente, lui la teneva ancora. Poi, dopo, quando è successa ‘a disgrazia, sta macchina, io dissi, Anna Maria, se tu ce la dai, perché ormai, il padre è [interviene il padre] Mi hanno rubato due macchine. [interviene la madre] Tengono una cappella a Poggioreale una cappella dello... E ci sta 'o padre che è un medico, uno zio che è un missionario, tutta gente molto... [interviene il padre] Mio figlio lo hanno portato là e io avevo comprato 'a nicchia a Fuorigrotta. E lei disse: "Io voglio tenerlo assieme ai miei nella cappella là." Io tengo a nicchia vuota cca', la comprai proprio per questa occasione. [interviene la madre] E allora, giustamente, mettiamo a posto 'sta macchina, la tenevamo quaggiù, quaggiù. L’ha avuta sempre nel garage, pure mio figlio quando la comprammo. Lui perciò si trovava la fidanzata, proprio per questo fatto. Perché un giorno non andò a prendere la macchina in garage e se ne andò sopra là a fare questo seminario e incontrò queste due ragazze: una era di Avellino, un’altra di Bagnoli: "Chi di voi mi dà un passaggio?" "Ma tu dove abiti?" Io abito a Fuorigrotta. Va bè, te lo dò io perché abito a Bagnoli". Questa ragazza, poi, venne al matrimonio e disse: "Signora, io pure ci volevo dare a vostro figlio... "[...] [interviene la madre] Io ho conservato un menù ‘e Zi’ Teresa di molti, molti anni fa, che, andammo a mangiare da Zi’ Teresa io, lei, il fratello, la moglie, l’agente dell’agenzia con la moglie e ci stava 'o personale tutti in abiti napoletani antichi, no? E poi, quando mangiammo e finimmo di mangiare, ci dettero 'stu menù ma è caratteristico: ci sono i prezzi di allora che sembrava chissà quanto pagammo. Se li vedete oggi fanno ridere. Quanto costava una spigola, quanto costava l’antipasto, sono quattro soldi rispetto a oggi e allora sembrava chissà quanto pagammo. Persino una torta che era una zuppa inglese. E dopo queste due macchine che a me si sono rubate 'sti delinquenti che stanno p'à strada, io decisi di non comprarmene più. E andavo al cimitero col tram a piedi. Siccome mio figlio sta sopra, andavamo col tram e poi a piedi e' scale. Allora questo fatto mia sorella lo disse al figlio; quelli stanno a Milano, sono due colonnelli medici tutti e due, uno dei due che pensa di fare? All’insaputa mia lui aveva una Lancia Delta, si cambia 'a macchina. 'A Lancia Delta, fa 'a voltura, la passa a me, paga tutte cose: passaggio 'e proprietà, poi mettette 'o pieno 'e benzina, si mettette dint'a' macchina assieme cu 'a moglie e venne a Napoli, me chiama: "'O zi’, cca’ sta a machina; chesta è 'a toja". "Tu che stai dicenno?" "‘O zi’, io te l’aggio purtata, mo’ miettete 'ncoppa e vide si va bbona". Io, isso e 'a mugliera, ce ne jetteme p’a’ tangenziale, arrivammo cca': "Va bbona? Te piace? E allora t’a’ può tene’, a chesta già stanno tutti i documenti fatti, persino l’assicurazione pagata". E mi lasciò a Lancia Delta. Così mi so' trovato a machina un’altra volta. Sì, però, non la sto guardando più, chè mo’ chesta machina ce l’ha un altro proprietario, però a’ tengo sempre intestata io. ‘E spese pago io e nun sto guidanno cchiù. E noi abbiamo fatto una brutta fine. Io e mia moglie a piedi 'a mattina partivamo da casa che era scuro, era scuro, arrivati con il tram a Poggioreale, entravamo e poi dovevamo andare sopra. No, perché, anziché pigliare ‘o pullman, ci andavamo c’o’ tram. Di mattina lei camminava, poi all’improvviso non poté camminare più. Dei due figli miei il maschio vi ho raccontato morte vita e miracoli; l’altra figlia mia, cioè la prima, praticamente fu assunta nella scuola. I primi anni si trovò un po’ a disagio fino a quando riuscì a venire vicino casa. I primi tempi aveva una qualifica, stava in segreteria; successivamente fino a quando... Allora erano chiamate segretarie ha avuto il passaggio a direttrice amministrativa e praticamente è riuscita a coprire un suo sogno. Perché quando ha iniziato i suoi studi di ragioneria, s’iscrisse anche all’università. Dopo aver fatto cinque esami io avrei voluto che si fosse laureata in Economia e Commercio, invece, essendo fidanzata si volle sposare. Sposandosi, non si è più laureata però quel diploma di ragioneria gli è valso con l’inserimento che ha avuto attualmente alla "Leopardi". Penso che sarà benvoluta dalla segreteria e dalle colleghe. Di conseguenza io sono contento. Quando io penso che mia figlia dopo tanto peregrinare è venuta nella scuola dove io ho mosso i primi passi dalle elementari fino alla quinta, perché la "Leopardi" era la scuola del mio quartiere e ricordo bene gli anni che ho trascorso della mia infanzia in questa scuola. Oggi che mia figlia non è andata come studente in questa scuola, ma come impiegata, in quella scuola, a me ha fatto enorme piacere. Piacere del fatto che sembra un fatto continuativo ai miei anni precedenti. Adesso che io ho una certa età, ci sta ancora lei che sta frequentando l’ambiente che ho frequentato tanti anni fa. |
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