L'edilizia popolare
L'attenzione dell'Amministrazione cittadina allo sviluppo dell'area occidentale, mostrata attraverso continui e successivi disegni urbanistici, ebbe i suoi effetti nella realizzazione di case per i meno abbienti con diversi interventi sull'intera area distribuiti per piccoli nuclei.
I primi insediamenti furono realizzati tra il 1910 e il 1914, con la costruzione del rione Duca d'Aosta in un piccolo quadrilatero a confine di Via Leopardi e successivamente con la edificazione del complesso di Via Enrico Cocchia, destinato ai lavoratori del vicino impianto siderurgico Ilva. Nel 1926, ripresa l'attività edilizia dopo la lunga parentesi della guerra, l'Alto Commissariato integrò i primi interventi con nuovi edifici, realizzando il Rione Miraglia, un piccolo complesso formato da quattro edifici con un monumentale portico di accesso all'ampia corte interna.
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Nel '38, confinante col rione Duca d'Aosta fu realizzato un gruppo di undici casette semirurali a uno o due piani con ventinove abitazione di due stanze e accessori e annesso un piccolo appezzamento di terreno di 500 mq coltivabile ad orto e giardino.
Partita con ambizioni borghesi e speculative nei piani urbanistici dei primi anni del Novecento e nelle intenzioni della concessionaria Laziale, nell' immediato dopoguerra tutta l'area flegrea - Fuorigrotta, Cavalleggeri, la Loggetta, Soccavo, Agnano - divenne terra di conquista per gli estesi insediamenti pubblici di edilizia popolare.
Dell’intera produzione edilizia popolare due significativi episodi sono presenti nell’area centrale del quartiere e affaccianti entrambi sul Viale Augusto:
Il portale d’ ingresso del Rione Miraglia