Largo Pilastri
Inserita nella recinzione di un edificio scolastico, è visibile una stele di piperno recante, appena leggibile, una iscrizione dettata nel luglio del 1789 dal tribunale della generale salute. Salva per miracolo nonostante il risanamento della zona e il dilagante sviluppo edilizio che ha interessato Fuorigrotta negli anni del dopoguerra e al quale non hanno sopravvissuto diverse altre testimonianze del passato.
Nell'iscrizione si legge che i carri e le bestie da soma provenienti dal lago di Agnano dovevano colà fermarsi pena la perdita dei carri. Per quale ragione non è scritto, ma è probabile che Largo Pilastri fosse adibito a posto di controllo sanitario di quanti provenissero da Agnano ove da tempo imperversava la malaria.
E' noto, infatti, che il lago di Agnano, formatosi attorno all'undicesimo secolo dopo Cristo, fu adoperato per la macerazione della canapa e del lino fin quando, nel 1870 non venne prosciugato per risanare la zona da quel flagello. Fu quindi posto un bando nel punto in cui, come si rileva da un facile controllo sulla pianta topografica del duca di Noja, risalente al 1775, la strada di Agnano, detta poi "
della taverna delle rose", confluiva in quella proveniente da Pozzuoli e vi formava uno slargo nel quale sorgeva "l'Osteria dei Pilastri".

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