IL TEATRO
Nel teatro Excelsior, chiamato dai fuorigrottesi Achilleidon, dal nome del suo 
proprietario Achille Ciciriello, vi si svolgeva ogni genere di spettacolo: dall'operetta alla 
rivista, dalla sceneggiata alla canzone e addirittura alla filodrammatica. Personaggio di 
spicco in quel tempo fu un certo Alberto Spumante, valente e geniale chitarrista, che con 
la sua arte si impose soprattutto nella esecuzione delle melodie napoletane, con 
suggestive serenate e soprattutto con quei tradizionali Canti a Figliola molto in voga nella 
nostra terra.
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Il Teatro Excelsior
Lo spumante aveva anche curato una ottima 
compagnia filodrammatica composta da elementi 
che egli aveva selezionato tra personaggi locali. 
L'Achilleidon, il cui tetto coperto di lamiere 
imponeva, nelle sere di pioggia, l'apertura degli 
ombrelli, pur nella sua modestia e nella decadente 
attrezzatura, accolse artisti che avrebbero avuto in 
seguito grande successo come Nino Taranto, Totò, 
Parisi, Pasquariello e altri.
Il teatro Verdi sorgeva al largo S. Giovanni, 
all'inizio di via Canzanella Vecchia, ed era un 
baraccone in legno costruito a mò di teatro: 
palcoscenico, platea, un ordine di palchi, ma tutto in miniatura. All'inizio della sua attività 
vi recitarono compagnie dialettali napoletane, poi filodrammatiche locali, infine i 
"Pupari". Fu appunto l'opera dei pupi che lo rese popolare in tutta Napoli.
I "pupari" erano i componenti della fami-glia di un certo Don Gennaro, i quali erano così 
abili a maneggiare i pupi nelle loro recitazioni che riuscirono a creare nel pubblico tanto 
entusiasmo e tanta partecipazione allo spettacolo da provocare spesso liti tra i 
simpatizzanti di questa o di quella marionetta. Molte volte le vittime dell'ira degli 
spettatori erano proprio i pupi ai quali venivano rivolte parolacce o addirittura lanciate 
pietre e date bastonate.
Vi si recitava la storia dei Paladini di Francia, ravvivata dalle gesta gloriose di Orlando e