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Ai fuorigrottesi rimase il merito e l’orgoglio di aver accolto per primi la salma del poeta e di averne amorevolmente e gelosamente custoditi, per oltre un secolo, i resti mortali”.

(da “Il Leonardo” luglio 1980).



I PIANI REGOLATORI DAL 1875 AL 1939

Nove anni prima, nel 1875, l’area di Fuorigrotta-Bagnoli fu interessata dal primo grandioso progetto dell’ingegnere Lamont Young, tanto conosciuto ancor oggi dagli addetti ai lavori e tanto apprezzato per la lungimiranza e la grandiosità delle proposte.
Il progetto puntava alla massima valorizzazione della fascia costiera relativamente al breve tratto di mare compreso tra Bagnoli e Coroglio, collegandola alla città attraverso un moderno sistema di collegamenti su ferro. Un duplice asse ferroviario metropolitano, partendo da Bagnoli si allungava fino alla stazione centrale, toccando Fuorigrotta, Mergellina, il Vomero, il centro cittadino. Dalla stazione proseguiva in soprelevata lungo la via Marina e la Riviera di Chiaja, toccava la zona di Posillipo per rientrare nel punto di origine, a Bagnoli. Era poi in questa zona, uno dei luoghi allora paesisticamente più apprezzati, che la fantasia di Lamont Young esplodeva in invenzioni che, se realizzate, ci avrebbero lasciato un patrimonio inestimabile di infrastrutture e architetture per il tempo libero di livello internazionale.
Oltre al lungo e organico tragitto metropolitano, il progetto Young prevedeva, in una vasta area tra Bagnoli e Coroglio, un complesso turistico termaleresidenziale che aveva il suo fulcro nel “Rione Venezia”, un’area di quasi 180 ettari.
La storia del progetto fu travagliata e lunga: nel ’75 fu presentata la prima versione, nell’ 88 il Consiglio Comunale approvò la concessione con molte reticenze e furono accordati sei mesi al richiedente per consentirgli di presentare una società legalmente costituita con capitale adeguato. L’anno dopo venne rilasciata una proroga per il deposito della cauzione, il 12 agosto del 1892 il sogno s’infrange con la decadenza della concessione.